Notule

 

 

(A cura di LORENZO L. BORGIA & ROBERTO COLONNA)

 

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XV – 13 ottobre 2018.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: BREVI INFORMAZIONI]

 

GFAP quale nuovo biomarker di gravità nella sclerosi multipla (SM). Abdelhak e colleghi del Dipartimento di Neurologia del Policlinico Universitario di Ulm (la città dove nacque Albert Einstein) hanno dimostrato che i livelli sierici di GFAP sono strettamente correlati alla gravità clinica e alla valutazione delle lesioni mediante risonanza magnetica nucleare (MRI), particolarmente nei pazienti affetti dalla forma progressiva. Pertanto, il GFAP potrebbe diventare un nuovo biomarker di gravità della SM. [Abdelhak A., et al. Sci Rep. 8 (1): 14798, Oct. 4, 2018].

 

Opicapone nel trattamento della malattia di Parkinson: il punto sul nuovo farmaco. Gli inibitori della COMT (ICOMT) sono correntemente prescritti nel trattamento della malattia di Parkinson per la loro capacità di accrescere la biodisponibilità di L-dopa, il precursore della dopamina impiegato come farmaco perché in grado di attraversare la barriera ematoencefalica per essere decarbossilato nei neuroni della substantia nigra. Numerosi fattori limitano attualmente l’uso degli ICOMT, in particolare: l’entecapone mostra un’efficacia relativa e richiede il frazionamento in dosi multiple, mentre il tolcapone presenta un concreto rischio di tossicità epatica.

L’opicapone, recentemente approvato per la prescrizione in Europa, è privo di questi limiti e rischi, ed è stato sottoposto ad una estesa sperimentazione clinica. L’opicapone è un ICOMT ad azione protratta, perifericamente selettivo, che può essere assunto in una singola dose giornaliera. Dopo un’accurata revisione dei trials condotti da giugno 2016, quando la Commissione Europea lo ha autorizzato nell’indicazione di presidio da aggiungere al trattamento standard della malattia di Parkinson con levodopa e inibitori della DOPA-decarbossilasi periferici, Fabbri e colleghi ne evidenziano l’efficacia clinica e l’assenza virtuale di effetti collaterali indesiderati. [Cfr. Fabbri M., et al. Mov Disord. AOP- doi: 10.1002/mds.27475, 2018].

 

Associazione tra fumo di tabacco ed esperienze simil-psicotiche. In un grande campione rappresentativo della popolazione nazionale, lo status di fumatore era associato a varie esperienze di tipo psicotico non spiegabili soltanto in base ai noti fattori di rischio per schizofrenia e sintomatologia simil-psicotica. Si dovranno indagare i meccanismi alla base di questa associazione. [Mallet J., et al., J Clin Psychiatry 79 (6). pii: 17m11994, Oct 2, 2018].

 

Nuovo metodo per misurare e studiare il tremore nel Parkinson e in altri disturbi del movimento. Aleksanyan e colleghi dell’Institute of Human Brain di San Pietroburgo hanno sviluppato e verificato un sistema di alta precisione diagnostica per la patologia delle regioni motorie del cervello, consistente in una Tremorografia Tensometrica. Tale metodo ha mostrato alta sensibilità, affidabilità, validità diagnostica, semplicità di esecuzione e velocità nell’elaborazione delle informazioni rilevate. L’approccio, basato su misure tensometriche, sarà presto introdotto nella diagnostica e nel monitoraggio della malattia di Parkinson e di numerosi altri disturbi della regolazione del movimento. [Aleksanyan Z., et al., Med Devices (Auckl) 11: 321-330, 2018].

 

Il cervello dei pedofili e la loro intelligenza in rapporto agli abusi. Esplorando l’esistenza di marker morfologici cerebrali o di prestazione cognitiva in grado di rivelare la propensione a commettere abusi sessuali su bambini da parte di pedofili, Lett e colleghi hanno rilevato un’anatomia aberrante del cervello alla risonanza magnetica nucleare (MRI) e un basso grado di intelligenza quali tratti essenziali associabili al comportamento di abuso sessuale.  [Lett T. A., J Clin Psychiatry 79 (6). pii: 17m11994, Oct 2, 2018].

 

Il potere della bellezza concepita non come qualità percettiva della forma, ma quale dimensione dell’essere. Le radici psicologiche e antropologiche del pensiero filosofico costituiscono sempre un riferimento per lo sviluppo delle tematiche in seno al Seminario sull’Arte del Vivere, e questa volta sono state considerate per le riflessioni sui molteplici aspetti della dimensione della bellezza, che impegnano da tempo i partecipanti. Separare la bellezza dal possesso, attraverso il recupero di una purezza di sguardo per riconoscerla nel suo valore umano più profondo, ci è stato suggerito da un percorso che va dall’atteggiamento indicato da Socrate nel Fedro di Platone (v. “Notule” in Note e Notizie 29-09-18) a quello assunto da Goethe nell’ammirare lo spettacolo della fanciulla inglese del Viaggio in Italia (v. “Notule” in Note e Notizie 06-10-18).

Stabilire, creare, rinnovare o ripensare il proprio rapporto con la bellezza, può davvero sviluppare un’antica radice antropologica in un fertile terreno psicologico? In altre parole, studiare la concezione della bellezza dall’antichità classica all’era moderna, comprenderne i valori di essenza e renderli parte della propria vita può divenire processo psichico di adattamento psicologico alla realtà e contribuire al miglioramento della salute psichica individuale e della sensibilità culturale collettiva?

La risposta dettata dalla conoscenza psicologica, psichiatrica ed umana, in generale, può consistere nel sottoporre, nella propria vita, questi interrogativi al vaglio dell’esperienza.

La cultura medioevale, elaborando la concezione greca dell’essere alla luce della tradizione giudaico-cristiana, lo qualifica come unum, verum et bonum. Poi, lo studio di pensatori oggi semisconosciuti, quali Pseudo-Dionigi l’Aeropagita, autore di una teologia negativa, e di autori fondamentali nel pensiero filosofico cristiano, come Sant’Agostino, portò due celebri francescani, ossia San Bonaventura ed Alessandro di Hales, ad aggiungere un altro tratto distintivo, concepito quale carattere trascendentale: pulcrum, ossia bello. Uno sviluppo che non sorprende se si considera che già San Francesco vedeva “nel bello delle creature il Bellissimo”. Nasce, dunque, in seno a questa cultura, il concetto di bellezza quale attributo dell’essere.

Non molti sanno da chi e dove fu scritta la frase la bellezza salverà il mondo, che ispirò anche Giovanni Paolo II: Fёdor Dostoevskij la vergò nel manoscritto de L’Idiota a Firenze, nella sua casa di Piazza Pitti, dove visse durante la creazione di quel capolavoro della letteratura. La città della bellezza artistica fu scelta dal grande romanziere russo proprio per la sua sensibilità estetica, che lo portava anche a far visita almeno una volta l’anno alla Madonna Sistina di Raffaello, presso la quale rimaneva a lungo in contemplazione. Oggi possiamo interpretare questa esperienza ripetuta come un esercizio efficace nell’adattamento psicologico o, come si è soliti dire, quale autoterapia.

Il tema della “bellezza che salva” è ripreso da Dostoevskij ne I Fratelli Karamazov: Ipolit, un ateo, chiede al principe Mynski: “In che modo la bellezza salverebbe il mondo?”. Il principe non risponde a parole, ma con un’azione eloquente: si reca da un giovane diciottenne agonizzante, e rimane ad assisterlo fino alla morte.

La bellezza quale dimensione di senso dell’esistenza è stata recentemente ripresa da Anselm Grun (Bellezza: una nuova spiritualità della gioia di vivere. Vier Turne Verlag, 2014) che spiega come per Dostoevskij la bellezza sia dimensione etica e spirituale, più che estetica, in quanto originata da Cristo stesso, quale “Seminatore di bellezza” nell’animo umano.

Molte resistenze verso questa prospettiva cristiana, non limitate agli ambienti in cui è prevalente la cultura scientifica, negli ultimi decenni hanno caratterizzato una sorta di rimozione collettiva di questa parte della storia del pensiero e della sua influenza plurisecolare sulla sensibilità umana ed artistica. L’accantonamento, che ha visto quasi la scomparsa nel Novecento di ogni materiale documentario di questa concezione del bello dal novero degli oggetti di studio e degli strumenti per la didattica scolastica e universitaria, non ci appare oggi giustificato. Al contrario, il suo approfondimento nel confronto con la concezione platonica e in contrapposizione con i numerosi e polimorfi orientamenti attuali, ci sembra possa costituire un’utile fonte di conoscenza.

 

Notule

BM&L-13 ottobre 2018

www.brainmindlife.org

 

 

 

 

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